L’artrite reumatoide è una patologia ad eziologia sconosciuta che colpisce tipicamente il sesso femminile, l’esordio solitamente avviene nella terza-quarta decade di vita ed è considerata come una poliartrite infiammatoria cronica che solitamente va a colpire le articolazioni di mani e piedi, in misura minore le altre articolazioni come quella dell’anca e del ginocchio, l’anca è coinvolta in circa il 30-40% dei casi. È una patologia autoimmunitaria, dove il paziente sviluppa degli anticorpi contro i propri componenti tissutali, infatti nel siero dei pazienti con artrite reumatoide il fattore reumatoide è dato da un anticorpo contro le immunoglobuline IgC che unendosi formano un immunocomplesso che va ad accumularsi nella membrana sinoviale, provocando cosi l’infiammazione. L’infiammazione con il passare del tempo trasforma la membrana sinoviale rendendola edematosa ed ispessita, il processo infiammatorio pian piano tende ad estendersi alla cartilagine e alla capsula fino ad arrivare ai tendini e legamenti, aumentando cosi la produzione di liquido sinoviale che a sua volta causa danni alla cartilagine. Quando l’infiammazione diventa cronica si ha la formazione di un tessuto chiamato panno sinoviale, che penetrando nella cartilagine e nell’osso subcondrale porta alla loro distruzione. I sintomi iniziali sono caratterizzati da dolore, tumefazione e rigidità articolare soprattutto al mattino con un generale stato di debolezza e di facile affaticamento. Negli stadi avanzati della patologia invece, il quadro si presenta con una marcata deformità articolare caratterizzata da cute sottile, lucida e muscolatura atrofizzata. Le articolazioni del gomito, dell’anca e del ginocchio presentano inoltre una ridotta escursione articolare. Il trattamento sintomatico è rivolto principalmente alla riduzione del dolore tramite fans, mantenere l’articolarità delle articolazioni colpite e limitare l’insorgenza di deformità. Negli stadi più avanzati invece si possono usare antimalarici, immunosoppressori, e cortisonici. Il trattamento chirurgico invece è rivolto solo agli stadi molto avanzati della patologia, dove la qualità della vita risulta significativamente alterata, in alcuni casi si può effettuare una sino-viectomia esclusivamente nel gomito o nel ginocchio, ovvero asportazione della membrana sinoviale infiammata cercando cosi di limitare l’infiammazione, evitando di farla progredire negli altri segmenti dell’articolazione. Quando invece la condizione delle articolazioni di anca, ginocchio e caviglia colpite risultano completamente sovvertite anche in questo caso si può intervenire sostituendo l’articolazione con una protesi, per permettere nuovamente il movimento con assenza di dolore1
1 Faldini C, Giannini S. Manuale di ortopedia e traumatologia. Torino: Edizione Minerva Medica; 2008 pp 17-28 pp 139-145